mercoledì 20 novembre 2013
Dicono di noi
“Provengono da Catania, come gli Uzeda, e il loro fuoco consta in brani rumorosi e ruvidi, che si rifanno al noise e al post-punk degli scorsi decenni, dai Fugazi ai Sonic Youth o ai Pixies. [...] le aperture pop non sono assenti ma si integrano in quadretti elettrici che fuggono le canoniche regole della forma-canzone e trascinano in mulinelli di suono coinvolgenti.”
Elena Raugei, Mucchio Selvaggio
"Un album sanguigno, che sa di noise, post-punk e dichiara il suo amore per la new wave. Ascoltandolo si riaffacciano i fantasmi di Sonic Youth e Fugazi ma anche dei Cure di Three Imaginary Boys. Il suono è tagliente, corposo e convince."
Barbara Santi, Rumore
"È stato bello avervi come apertura, mi avete ricordato i Wire."
Amaury Cambuzat (Ulan Bator)
“Potente album d’esordio a base di sonorità noise-rock e wave, miscelate con personalità tale da riuscire a fondere le peculiarità dei due approcci musicali -dissonanze e distorsioni da una parte vs ritmica ed acidità dall’altra. Ad accrescere l’impatto contribuisce la particolarità vocale e interpretativa del cantante, in grado di spaziare con agilità e padronanza da un narrato alla Morrison a un (quasi) urlato ai limiti dello stile Rotten; notevoli anche i testi, che spaziano da situazioni intime e personali alla quotidianità e all’attualità [...] i Long hair in three stages non potevano esordire meglio.”
Gabriele Bacchilega, Rockit
"Una delle mia band italiane preferite"
Miro Sassolini (Diaframma)
“Musica lucidamente folle e dissonante con incisi pop, sporca ma organizzata, uno stile diligentemente preciso... al primo ascolto ho avvertito quella sensazione di smarrimento e spaesamento che ho provato parecchi anni fa ascoltando il primo disco degli One Dimensional Man”
Michele Petrovich, Indiecommunityitalia
"Mi siete piaciuti tantissimo dal vivo, tantissimo."
Cesare Basile
“La prima cosa che fanno, saliti sul palco, è prenderti a pugni: quando la musica parte la sensazione è quella... il pubblico li ama e glielo dimostra ampiamente; hanno così tante storie da raccontare che a fine concerto pare quasi di aver visto un film.”
Vanessa Castronuovo, Burdellumusic
“Echi di Uzeda, Fugazi, Teatro degli orrori, Massimo Volume [...] quando arriva 'Lesbian' mi rendo conto che la fama del gruppo lo aveva preceduto: tempo fa osservavo incuriosita la maglietta di un ragazzo con su scritto ‘I wanna be a lesbian’ chiedendomi a cosa diavolo mai potesse riferirsi quella frase...”
Emanuela La Mela, Outsidersmusica
“Un disco di grande impatto, canzoni di maturità invidiabile”
Sicilia in rock
"È bello che una band abbia preso il nome da noi. Mi piace quel che fate."
Al Johnson (US Maple)
“Ti catturano e introducono di canzone in canzone elementi di melodia urticante, come in ‘King Midas In Reverse’, il cui pingpong finale basso-chitarra-voce è una delle cose più belle mai sentite nella penisola, o ‘Dead Trees’, che non sfigurerebbe in un album dei Cure accanto a ‘A forest’; o ‘Nightfall’, il mio preferito: quando il ritornello accende le sue stelle nell'oscurità un brivido mi percorre la schiena”
Antonio Pisacane, Palermorock
“Gioco e impegno, irriverenza, sperimentazione... la voce rough e inusuale del cantante si incastra bene nel quadro delle tematiche sociali e politiche in cui vertono molti dei brani”
Federica Brizzi, Rockemall.it
sabato 13 aprile 2013
Long Hair In Three Stages live a Ragusa
Ragusa - Long Hair In Three Stages (Giuseppe Iacobacci, Roberto Risicato, [Salvo Pedalino], Fabio Corsaro, Emanuele Finocchiaro), una delle più interessanti band del panorama underground/indipendente italiano (e siciliano) fa tappa a Ragusa.
Il 13 aprile i catanesi LHIFS suoneranno al Circolo Lebowski (via Duca D'Aosta 5 Ragusa).
All'attivo hanno un album - LIKE A FIRE IN A CAVE -
“Album che mette in evidenza delle solide strutture indie noise, colate di lava elettriche imbastite dal dialogo tra le chitarre, ritmiche e rumori figli adottivi di certi anni ‘80 macchiati di new wave..."
(Salvatore La Cognata su Clap Bands Magazine dihttp://www.elicona.it/index.php?option=com_content&view=article&id=313%3Along-hair-in-three-stages-qlike-a-fire-in-a-caveq&catid=34%3Arecensioni-&Itemid=2)
"Notevoli anche i testi, rigorosamente in lingua inglese, che spaziano da situazioni intime e personali alla quotidianità e all’attualità; in particolare, eccellente il minuto e mezzo finale in idioma italico di “Experia”, dotato di una rabbia e di una forza tali da guadagnarsi il titolo di momento migliore di questo “Like a fire in a cave” e contestualmente insinuare nel sottoscritto il dubbio che il cantato in italiano potrebbe veramente dare quel qualcosa in più ai ragazzi catanesi."
(Gabriele Bacchilega su Rock.it dihttp://www.rockit.it/recensione/13698/lh3s-like-a-fire-in-a-cave)
"Siamo gente che suona della roba. Fondamentalmente siamo felici di quel che suoniamo perché ci fa stare bene. Poi siamo felici di suonare questa roba per altri, e di questi piccoli live approfittiamo per coprire parzialmente le spese e finanziare le incisioni future. Non abbiamo alcuna ambizione di avere successo né il desiderio di utilizzare la musica per sembrare persone migliori di quel che siamo in realtà. In un tempo e luogo migliore sarebbe bello poterne fare una professione, ma non è neppure immaginabile qui e ora. Siamo consapevoli anche del fatto che ciò che facciamo potrebbe non piacere a tutti, oppure potrebbe attirare gente oggi e farla sparire domani, e la cosa può dispiacerci ma non più di questo. Facciamo quel che facciamo per star bene. Siamo disponibili a suonare ovunque ci si possa divertire e essere trattati dignitosamente (che non vuol dire vedersi srotolare tappeti rossi ma sentirsi a casa)."
Redazione
venerdì 1 febbraio 2013
Long Hair In Three Stages
Malinconie sulfuree wave anni '80 venate di chitarrismi noise in volo verso lidi inaspettati per rompere gli orizzonti d'attesa.
La band eseguirà i brani dell'album "Like a fire in a cave" e presenterà un'ampia serie di nuove composizioni, fra le quali, in anteprima assoluta, "M.U.O.S.", brano dedicato agli attivisti NoMuos.
Nel corso della serata sarà diffuso materiale informativo a cura degli amici del presidio No Muos di Niscemi.
Vodkafish
Il progetto noise/math fatto di straordinarie pulsazioni ritmiche, arpeggi e poderose esplosioni controllate* aprirà la serata presentando i brani dell'album d'esordio di imminente uscita.
Durante il live, proiezioni a cura di vj Giancarlo Brex Sofia.
La serata ospiterà un'installazione artistica a cura di Luca Prete, Alessandro Grasso, Alessia Elettra Campana e Giuseppe Pomidoro
(www.lapisnet.it)
La band eseguirà i brani dell'album "Like a fire in a cave" e presenterà un'ampia serie di nuove composizioni, fra le quali, in anteprima assoluta, "M.U.O.S.", brano dedicato agli attivisti NoMuos.
Nel corso della serata sarà diffuso materiale informativo a cura degli amici del presidio No Muos di Niscemi.
Vodkafish
Il progetto noise/math fatto di straordinarie pulsazioni ritmiche, arpeggi e poderose esplosioni controllate* aprirà la serata presentando i brani dell'album d'esordio di imminente uscita.
Durante il live, proiezioni a cura di vj Giancarlo Brex Sofia.
La serata ospiterà un'installazione artistica a cura di Luca Prete, Alessandro Grasso, Alessia Elettra Campana e Giuseppe Pomidoro
(www.lapisnet.it)
http://cataneasy.ctzen.it/eventi/long-hair-in-three-stages-vodkafish-barbara-disco-lab/
Long Hair In Three Stages + Vodkafish @Barbara Disco Lab
Long Hair In Three Stages, la band ideatrice del sound noisewave, che prende le mosse dalle asprezze sperimentali dei primi anni novanta e le malinconie sulfuree degli anni '80, per decollare verso lidi assolutamente inaspettati, rompendo tutti gli orizzonti d'attesa dell'ascoltatore. Durante il live, proiezioni a cura di SpiralSmokey (SetaQ).
Ad aprire la serata, Vodkafish, progetto dream/math fatto di straordinarie pulsazioni ritmiche, arpeggi e poderose esplosioni controllate.
No Muos, la rock band “Long Hair In Three Stages” contro il radar Usa
No Muos, la rock band “Long Hair In Three Stages” contro il radar Usa

L’antenna del Muos, il sistema ad altissima frequenza per comunicazioni militari in costruzione a Niscemi, non piace ai rockers catanesi Long Hair In Three Stages. La band indie rock ha composto un brano intitolato Muos, a sostegno della lotta del movimento d’opinione e di attivisti che si oppone alla realizzazione della mega antenna militare Usa nel territorio niscemese.
“Non siamo tanto ingenui o presuntuosi da credere che una canzone valga quanto le notti di veglia e i cortei dei ragazzi del presidio a Niscemi… ma condividiamo la loro stessa rabbia e riteniamo nostro dovere sfruttare l’immediatezza della musica per far parlare di questo scempio.”
La voce Anti Muos dei Long Hair in Three Stages si unisce a quella di altri artisti siciliani, Fiorello, Roy Paci, Pietrangelo Buttafuoco, Cesare Basile, che in queste ultime settimane hanno fatto si che la questione del Muos raggiungesse la stampa locale e nazionale.
I Long Hair in Three Stages band, già nota ai più curiosi e attenti ascoltatori di musica indipendente, presenteranno il brano Muos durante il loro concerto in programma il 2 febbraio al Barbara Disco Lab a Catania.
L’esibizione della band sarà accompagnata dalle proiezioni di Gianpaolo Brex Sofia e introdotta dai Vodkafish.
(articolo originale qui: http://catania.blogsicilia.it/no-muos-la-rock-band-long-hair-in-three-stages-contro-il-radar-usa/163966/ )
(articolo originale qui: http://catania.blogsicilia.it/no-muos-la-rock-band-long-hair-in-three-stages-contro-il-radar-usa/163966/ )
mercoledì 22 agosto 2012
LONG HAIR IN THREE STAGES - RECENSIONE
Like A Fire In A Cave
NOISE, NEW-WAVE ALBUM DEL GIORNO
http://www.rockit.it/recensione/13698/lh3s-like-a-fire-in-a-cave
Potente album d’esordio a base di sonorità noise - rock e new wave, arrangiate e miscelate con personalità tale da riuscire a fondere le caratteristiche peculiari dei due approcci musicali - dissonanze e distorsioni da una parte vs ritmica ed acidità dall’altra.
Ad accrescere l’impatto di disco contribuisce inoltre la particolarità vocale e soprattutto interpretativa del cantante, in grado di spaziare con agilità e padronanza da un narrato alla Morrison a un (quasi) urlato ai limiti dello stile Rotten.
Notevoli anche i testi, rigorosamente in lingua inglese, che spaziano da situazioni intime e personali alla quotidianità e all’attualità; in particolare, eccellente il minuto e mezzo finale in idioma italico di “Experia”, dotato di una rabbia e di una forza tali da guadagnarsi il titolo di momento migliore di questo “Like a fire in a cave” e contestualmente insinuare nel sottoscritto il dubbio che il cantato in italiano potrebbe veramente dare quel qualcosa in più ai ragazzi catanesi.
In estrema sintesi, i Long hair in three stages non potevano esordire meglio. Ora però viene il difficile: il secondo album.
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